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Quinta Edizione: Monte Cook lascia, il playtest inizia a maggio, il mistero del Provolone!

26 aprile 2012

Monte Cook, autore di punta della terza edizione di d&d, ha appena annunciato di aver abbandonato il team che sta sviluppando la prossima edizione!

Secondo alcuni, ha deciso di “tirarsene fuori” subodorando un probabile disastro; altri ipotizzano divergenze di opinione con Mike Mearls.

In ogni caso (forse per “calmare le acque” e dare un segnale positivo in relazione allo sviluppo) alla wizards hanno deciso di comunicare la data di avvio del playtest: il 25 maggio. Restano da scoprire le modalità, ma se siete curiosi potete sempre registrarvi qui.

Che c’entra il Provolone? Sembra che al settembre uscirà una ristampa dei manuali del giocatore e del master della 3.5, accompagnati da un terzo prodotto chiamato appunto “Provolone“.

C’è chi ha teorizzato che Provolone sia proprio la quinta edizione  e che aver deciso di anticipare l’uscita sia il motivo per cui Cook abbia abbandonato il progetto…

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7 commenti leave one →
  1. 26 aprile 2012 18:22

    Mai ci fu notizia più bella da quando è stato pubblicato il porno amatoriale di Belen Rodriguez!

    IMHO le motivazioni addotte dal Cucco sono poco credibili (ovvero che la colpa viene dall’alto e che i designers sono tutti angioletti innocenti), e la sua dipartita mi aumenta le aspettative su D&D Next.

    Anche perchè Rob Conley di Bat in the Attic (playtester della 5E ufficiale) si è sbottonato abbastanza apertamente nei limiti legali della NDA: ognuno si lamenterà della 5E ma non per i motivi per i quali si sta lamentando ora.

    • 26 aprile 2012 18:49

      Confesso di non considerarmi né un fan né un detrattore del lavoro di Cook, anche se di sicuro la terza edizione non mi ha mai convinto – ma non so quanto di ciò che non mi piace viene da lui e quanto invece no. Le parole di Conley però sono un po’ criptiche: secondo te cosa intendeva?
      Personalmente all’inizio ero “moderatamente entusiasta” riguardo alle linee guida di design della 5 edizione (come molti altri amanti di d&d classico), ma più ho seguito le discussioni e le anticipazioni ufficiali e più mi sono reso conto che alla fine saranno i dettami dei piani alti a imporre la natura del prodotto: libri su libri di opzioni, archetipi, talenti, classi di prestigio… niente li fermerà. In qualunque modo sarà impostato il contenuto base, sarà solo la “entry drug”, temo.
      Secondo Conley, mi lamenterò di ben altro? 🙂

      • 26 aprile 2012 18:58

        Francamente lo ignoro, anche se Conley stesso parla di una nuova meccanica (senza entrare nello specifico per via dell’NDA) che gli piace: se di novità si tratta, potrebbe trattarsi di influenze forgite (già viste in 4E).

        Per il resto parla di come la Beta sia già un gioco completo, e che lui la sta giocando così come gioca a Sword&Wizardry: se non è confortante questo, non so cosa lo sia.

        Qui ci sono queste cosine riassunte nel messaggio sull’abbandono di Cook:

        http://batintheattic.blogspot.it/2012/04/d-next-monte-cook-and-all-that.html

        Per quanto riguarda il fatto di avere libri su libri, è così sin da AD&D alla fine: hai 3 libri base più 50 supplementi vari, ma per giocare ti bastano 3 libri.

        Così come ne bastano 3 sia nella 3E che nella 4E.

      • 26 aprile 2012 20:16

        Già il fatto che dica di giocare la 5E come gioca Sword&Wizardry lascia ben sperare: alla fine IMHO importa più replicare la sensazione più che la meccanica specifica, cosa per cui i retrocloni sono nati.

        Sul fatto dei milioni di supplementi, non vedo dove sia il problema: anche la TSR lo faceva con la 2E di AD&D (che in genere è la più amata assieme alla BECMI), ma nessuno ha mai puntato la pistola alla tempia dei giocatori per comprarli.

        Nelle quattro edizioni di AD&D (da quella di Gygax alla 4E/Essentials) sempre 3 manuali bastano ed avanzano per giocare: tutto il resto è opzionale.

  2. 26 aprile 2012 19:05

    Quanto detto da me proviene da questo post sull’addio di Cook:

    http://batintheattic.blogspot.it/2012/04/d-next-monte-cook-and-all-that.html

    Già il fatto che dica di giocare la 5E come gioca Sword&Wizardry lascia ben sperare: alla fine IMHO importa più replicare la sensazione più che la meccanica specifica, cosa per cui i retrocloni sono nati.

    Sul fatto dei milioni di supplementi, non vedo dove sia il problema: anche la TSR lo faceva con la 2E di AD&D (che in genere è la più amata assieme alla BECMI), ma nessuno ha mai puntato la pistola alla tempia dei giocatori per comprarli.

    Nelle quattro edizioni di AD&D (da quella di Gygax alla 4E/Essentials) sempre 3 manuali bastano ed avanzano per giocare: tutto il resto è opzionale.

  3. Umberto Pignatelli permalink
    26 aprile 2012 19:54

    Secondo me il buon Monte andra` a lavorare a 13th Age, con Tweet…

  4. 26 aprile 2012 20:36

    @Umberto: ipotesi più che plausibile

    @Hamel: sì, il post di Conley lascia davvero ben sperare!
    A proposito di supplementi ed espansioni: ovviamente non temo che mi sentirò costretto a comprare espansioni,temo che “fare un gioco che possa vendere più supplementi possibile” sia un obiettivo che possa influenzare proprio il design del gioco fin dalle fondamenta con inutili complessità (inutili per i miei gusti), al posto di “fare un gioco semplice e divertente” (per dire). Comunque per ora rimango cautamente ottimista: se riescono a concretizzare l’idea di regolamento modulare in modo funzionale, la valanga di materiale opzionale che seguirà sarà interessante solo per chi vorrà usare tutti i “moduli” del regolamento core…

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